Tove Jansson

Illustratrice, vignettista, pittrice, narratrice di storie, creatrice di mondi, Tove Jansson (1914-2001) ha attraversato un secolo lasciando, potente, la traccia della sua arte. I suoi Mumin, personaggi “per l’infanzia”, le hanno dato fama internazionale e ancora oggi sono tradotti in trenta lingue. Con poesia, intelligenza e finissimo humour nordico ha vissuto pienamente la propria identità, l’antifascismo e il lesbismo, raccontando e rappresentando senza paura un paesaggio dove ogni persona, donna, uomo o Mumin, possa essere se stessa e cercare di vivere con grazia e spirito di avventura la propria esistenza.
Quest’anno in tutto il mondo si celebra il centenario della sua nascita e si moltiplicano le iniziative per riscoprire e approfondire il suo genio, non solo in Finlandia, sua terra natale, ma anche in Giappone, negli Stati Uniti e un po’ in tutta Europa. Dunque, SPC non poteva perdere l’occasione di partecipare ai festeggiamenti e lo fa con un omaggio appassionato.
Tove Jansson nasce ad Helsinki nel 1914, da una famiglia di artisti che la incoraggia ad assecondare il suo precoce talento. Si dedica alla pittura e all’illustrazione, collaborando tra le altre cose, nel periodo 8 della Seconda Guerra Mondiale, alla rivista Garm per la quale pubblica vignette satiriche fortemente antinaziste.
In questi anni si dedica anche alla narrativa. Nel 1945 esce il primo libro della serie dei Mumin.
Dopo alcune importanti relazioni eterosessuali, vive un’appassionata storia d’amore con una produttrice teatrale, Vivica Bandler, insieme a cui lavora alla trasposizione scenica delle storie dei Mumin.
Il suo motto è “Lavoro e amore” (in quest’ordine): la sua vita è totalmente, tenacemente dedicata all’arte, e intrecciata in maniera indissolubile con le sue relazioni, tra cui la più importante in assoluto, quella con TuulIkki Pietila (Tooti), sua compagna per 45 anni.
Oltre alla narrativa per bambini, Tove Jansson ha scritto romanzi per adulti, fra i quali ricordiamo: L’onestà bugiarda, Il libro dell’estate e l’opera autobiografica sulla sua relazione con Tooti: Fair play (non tradotta in italiano).
Nel corso della sua vita ha ottenuto grandissimi riconoscimenti e numerosi premi internazionali, tra cui la medaglia Hans Christian Andersen e il premio dell’Accademia Svedese.
È morta a Helsinki nel 2001.

• Anna Zani